Che gli atti di violenza nei confronti delle donne, perpetrati dagli uomini, siano uno dei più gravi problemi dei tempi odierni, risulta ormai un dato acclarato. E a riprova di come questo grave problema di natura sociale, che chiama in causa anche aspetti ancestrali della psiche maschile, sia assai grave, lo conferma anche il mondo della scienza.
Il tutto è avvenuto attraverso una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori di stanza nella Università dello Utah: i ricercatori sono giunti alla preoccupante conclusione che nelle zone dove vi sono più donne che uomini, queste ultime sono oggetto di atti di violenza più frequenti rispetto a quanto accade in zone dove il rapporto è ribaltato.
Una ricerca che mette sotto accusa gli uomini
La ricerca, che ha posto nuovamente il mondo della scienza in prima linea nel cercare di capire il fenomeno da un punto di vista statistico e sociale, ha portato alla luce un dato oggettivamente preoccupante: nelle zone dove è più alta la presenza femminile rispetto a quella maschile, il tasso di crimini violenti, anche di natura sessuale, perpetrato da uomini nei confronti delle donne, risulta più alto rispetto a zone dove la popolazione maschile è in maggioranza.
Lo studio è stato pubblicato su Human Nature e senza dubbi è destinato a far discutere.
Come si è svolta la ricerca
La ricerca si è svolta partendo dall’incrocio dei dati demografici di tremila contee americane con quello degli atti delinquenziali avvenuti nelle stesse zone e nello stesso periodo. Per avere questi dati i ricercatori si sono avvalsi dell’importante collaborazione dello US Census Bureau e dell’FBI.
Quello che ha colpito i ricercatori e che senza dubbio è destinato a far riflettere non solo il mondo della scienza, ma la società nel suo complesso, è il fatto che anche andando a inserire fattori quali la precaria condizione sociale, i dati non sono mutati in modo tale da mettere in dubbio i risultati della ricerca stessa, la quale ha appurato come gli individui di sesso maschile che si trovano a vivere la propria quotidianità in un microcosmo dove le donne sono numericamente in minoranza sono più portati ad assumere comportamenti non violenti o sconvenienti.
Il motivo, secondo la scienza, è da ricercare in fattori di natura ancestrale: l’uomo, percependo di non avere troppo scelta in un microcosmo dove le donne sono come detto numericamente in minoranza, sarebbe portato ad assumere un atteggiamento più consono, spinto dalla speranza di trovare una partner.
Il concetto di “domanda e offerta”
I ricercatori, per spiegare i meccanismi che scattano, hanno utilizzato il concetto della domanda e dell’offerta, affermando che nel momento in cui l’offerta supera la domanda, l’uomo è portato a non preoccuparsi troppo di quelli che sono i propri comportamenti e le conseguenze a cui può andare incontro.
Insomma, la scienza afferma senza troppi giri di parole che anche se si è ormai nella modernità, quella che si può definire come la logica animale è ancora ben radicata nell’inconscio degli esseri umani di sesso maschile.
I ricercatori hanno concluso la propria ricerca affermando come sia necessario continuare sulla strada dell’educazione degli individui di sesso maschile e come sia fondamentale, a loro avviso, una maggiore presenza della polizia e delle altre autorità di pubblica sicurezza nelle zone dove le donne sono in numero maggiore rispetto agli individui di sesso maschile.
Fonte: http://tg24.sky.it/tg24/scienze/home.html