Qualche tempo fa suscitò un grande vespaio il fatto di cronaca di un ragazzino morto a causa di un’otite curata in modo non appropriato. Ma oggi, nel 2018, si può davvero morire di otite? Ovviamente può capitare, ma solo se questa degenera e viene trascurata al punto da lasciare che l’infezione si diffonda. In realtà però l’otite è un sintomo che se da una parte non deve essere assolutamente trascurato, dall’altra non deve neanche creare una condizione d’allarme senza motivo. Facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento.
Cos’è il mal d’orecchie
Il mal d’orecchie è un sintomo assolutamente comune nei bambini e per lo più si risolve con esiti positivi nel giro di qualche giorno. Sovente è causato dall’infiammazione della membrana del timpano. Questo sintomo si presenta solitamente nel bambino nei primi 10 anni di vita, qualche volta anche al di sotto dei due anni e, appunto, si tratta di un sintomo che nella maggior parte dei casi accompagna febbre. L’otite è purtroppo è spesso dolorosa, il dolore si può ravvisare a una o entrambe le orecchie.
Se si sente il dolore, che nella maggior parte dei casi è molto acuto e talvolta insopportabile, è bene andare velocemente dal pediatra.
Le cure per l’otite
Un tempo si ricorreva ai vecchi stratagemmi della nonna, con colate di olio caldo dentro il condotto uditivo, una vera tortura per i più piccoli, sebbene in molti abbiano ravvisato i benefici del trattamento. Poi ci si è ritrovati a un utilizzo decisamente frequente delle terapie antibiotiche. Oggi però, la maggior parte dei pediatri concorda nell’applicare la vigile attesa, ovvero un monitoraggio di circa un paio di giorni nei quali il disturbo potrebbe regredire senza la necessità di utilizzare gli antibiotici.
Tuttavia, sebbene questo nuovo approccio sia nato per evitare un eccessivo utilizzo degli antibiotici, se il problema non dovesse rientrare gli antibiotici sono la soluzione ottimale. Durante i due giorni di monitoraggio si deve però somministrare al bambino del paracetamolo in modo da lenire il dolore.
Tra gli antibiotici la prima scelta cade sull’amoxicillina, che viene somministrata per via orale. Ovviamente ci sono casi in cui è bene intervenire con la terapia antibiotica senza attendere i tempi della vigile attesa, ovvero se il bambino ha meno di un anno o se dall’orecchio fuoriesce del pus.
La prevenzione dell’otite nel bambino
E qui arriviamo a un argomento delicato perché si potrebbero dire diverse cose, ma alla fine dei giochi, prevenire un’otite non è cosa facile. Bisognerebbe stare attenti al raffreddore, alle influenze, agli sbalzi di temperatura, e non è una cosa poi così prevedibile. Va invece benissimo allattare il bambino al seno, questo è un ottimo fattore di prevenzione, ma anche inserire il piccolo all’asilo solo dopo i tre anni è molto utile.
Conclusioni
In caso di otite media, quindi del classico mal d’orecchie, non si dovrebbero mai utilizzare i metodi fai da te nei bambini, l’otite non è come togliere il tappo di cerume, che si può caso mai fare anche a casa, l’otite nel bambino deve essere diagnosticata e curata tempestivamente perché le complicanze possono essere anche molto serie.