La storia di Anna è una storia che può capitare a chiunque, chiunque non presti la sufficiente attenzione nella scelta del medico o del professionista presso il quale recarsi. Quando poi si parla di interventi estetici, dove non vi è urgenza e dove una scelta è sempre possibile e ancora più necessario controllare perfettamente tutte le credenziali della persona a cui si affida non solo la nostra estetica, ma la nostra salute tutta. Ma tornando ad Anna, la sua disavventura inizia con delle faccette dentali eseguite male presso uno studio dentistico, da li la richiesta di aiuto allo studio legale Boero e, fortunatamente, il risarcimento, ma vediamo in ordine.
Faccette dentali per un sorriso perfetto
L’applicazione delle faccette dentali è attualmente un intervento di facile esecuzione. Con questo non lo si vuole banalizzare perché comunque ha un suo grado di difficoltà. Ma cosa sono le faccette dentali e perché quelle di Anna sono state applicate male? Le faccette dentali sono delle sottili lamine realizzate con diversi materiali, le migliori sono quelle in porcellana e ceramica, che vengono applicate alla superficie anteriore del dente per migliorarne l’estetica.
In genere vengono utilizzate per risolvere alcuni problemi estetici quali una colorazione brutta dello smalto, oppure dei denti larghi, quindi con uno spazio rilevante tra l’uno e l’altro, ma anche per livellare dei denti non ben allineati. Se ben applicate, le faccette dentali sono in grado di donare un sorriso praticamente perfetto, migliorano la resistenza del dente e possono avere una durata di circa 10 anni. Se però l’applicazione non vene eseguita a regola d’arte, ci si ritrova a vivere le problematiche che ha vissuto Anna.
E se l’intervento di applicazione viene eseguito male?
Come abbiamo detto, questo tipo di intervento è molto semplice, ormai di routine, tuttavia ci vuole esperienza, abilità e professionalità affinché il risultato sia ottimale. Nel caso di Anna, purtroppo, non tutto è andato bene.
Per applicare correttamente le faccette dentali, infatti, è necessario limare il dente eliminando quindi lo spessore corrispondente a quello delle faccette. Non bisogna limare né di più né di meno. Se si limasse troppo, come nel caso di Anna, si andrebbe a indebolire eccessivamente il dente, limando meno, invece, si viene a creare un gradino tra la superficie del dente e quella della faccetta che non solo è antiestetica, ma addirittura può comprometterne la resistenza.
Insomma, si tratta di trovare fondamentalmente la misura perfetta per poter ottenere un risultato ottimale non solo a livello estetico, ma anche funzionale.
Il caso di Anna
Il problema di Anna doveva essere di facile soluzione: le faccette le servivano per allineare un dente dell’arcata superiore che risultava troppo distante dall’altro, quindi si doveva, con le faccette, riempire uno spazio. Purtroppo però, Anna si è affidata a un professionista di dubbie capacità. Questi ha sbagliato, non c’è da fare troppi giri. Ha limato eccessivamente i denti. Le faccette sono comunque state applicate, ma non nel modo corretto.
Dopo pochi giorni, infatti, le faccette hanno iniziato a staccarsi col risultato che ne consegue: i denti, eccessivamente limati, non reggevano il collante e senza le faccette erano assolutamente antiestetici. Anna ha dovuto sottoporsi a un trattamento di ricostruzione molto importante. Il costo, piuttosto elevato, è stato risarcito assieme ai danni morali.