Esiste un momento ideale della giornata per assumere il cannabidiolo, anche detto CBD? E in quali quantità giornaliere vale la pena usufruirne?
Nel corso di questo articolo diamo indicazioni utili per cercare di fare maggiore chiarezza sull’argomento, anche in base a quello che al momento la scienza ha appurato.
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Premessa: cos’è il CBD e quali sono i suoi benefici
Il CBD è uno dei cannabinoidi maggiormente presenti nella cannabis, ed è anche molto benefico per la salute e il benessere di corpo e mente.
Da alcuni anni molti ricercatori ne studiano le sue caratteristiche, anche al fine di individuarne nuove possibili modalità di impiego in ambito terapeutico.
Dalle ricerche finora condotte si è rivelato molto efficace per contrastare svariati disturbi e patologie, e in alcuni casi potrebbe rivelarsi più utile e sicuro dei farmaci stessi. Non crea dipendenza, non altera la psiche e non ha particolari controindicazioni (tranne il fatto che potrebbe provocare sonnolenza ad alcuni soggetti).
Come agisce il CDB? La sua efficacia la si deve, tra le altre cose, al fatto che interagisce con il sistema endocannabinoide presente nell’organismo umano. Questo sistema interviene su molti meccanismi importanti del corpo che riguardano, ad esempio, il cervello, il sistema nervoso e il sistema immunitario. Tiene a bada i vari processi, ed interviene all’occorrenza rilasciando specifici enzimi e composti biologici, se può.
Questo sistema possiede vari recettori, e il CBD assunto nell’organismo interagisce con i recettori CB1 e CB2, aiutando il sistema endocannabinoide a funzionare meglio. In particolare, il CBD si attiva nel momento in cui nel sistema in questione si verifica uno scompenso o uno squilibrio.
I benefici del CBD sono dovuti anche al fatto che questo principio attivo interagisce anche con altri tipi di recettori. Tra questi vi è il 5-HT, il quale si occupa del rilascio di serotonina, una sostanza che mette di buon umore e fa avvertire un senso di benessere.
Inoltre, il cannabidiolo interagisce anche con i canali TRP. Questi ultimi si trovano all’interno delle cellule e tengono sotto controllo vari aspetti del corpo, come temperatura e dolore. Se rilevano delle anomalie rilasciano dei segnali per dare modo all’organismo di prendere le necessarie misure.
In base ad alcuni studi, è emerso che il CBD interagisce anche con i recettori del fegato che velocizzano il metabolismo.
Considerando quanto appena affermato, è facile concludere che il CBD non interviene direttamente sulle cause di disturbi e patologie. Ma ha comunque una considerevole utilità ed efficacia su svariate situazioni di malessere e su varie malattie. Per esempio, tra le altre cose:
- Contrasta l’insonnia, e aiuta a dormire meglio.
- Allevia ansia e panico, avendo un effetto distensivo per il sistema nervoso.
- Ha proprietà antidolorifiche, ed è utile anche in caso di dolore cronico.
- Rafforza il sistema immunitario, ed è efficace anche contro le malattie autoimmuni.
- Combatte i sintomi influenzali, tra cui febbre, tosse e raffreddore.
- Migliora la memoria.
- Migliora l’umore.
- Migliora l’appetito.
- Allevia il mal di stomaco.
- Contrasta la nausea e i sintomi della menopausa.
- Migliora la salute del sistema cardiovascolare.
- Si rivela utile contro varie malattie gravi, tra cui: schizofrenia, epilessia, artrite reumatoide, diabete.
- Ha effetti benefici anche contro il cancro. Se assunto in determinati modalità può aiutare a ridurre il proliferare delle cellule tumorali, ma anche a distruggerle.
Quando assumere il CBD? Ecco cosa c’è da sapere
Non esiste un momento ideale valido per tutti per quanto riguarda l’assunzione del CBD, perché tutto dipende dalle esigenze di ciascuno.
Ad esempio, determinate persone si sentono più attive e vitali dopo aver preso un certo quantitativo di CBD, e dunque per loro è più utile e logico farlo al mattino.
Altri individui invece decidono di farlo nel corso del pomeriggio, quando la stanchezza inizia a farsi sentire e desiderano avere dell’energia extra per affrontare al meglio il resto della giornata.
Ci sono anche dei soggetti che si sentono rilassati e assonnati se ingeriscono CBD: in casi del genere è sicuramente meglio assumerlo di sera, magari proprio prima di andare a dormire.
Non esistono molti studi completi sull’uso del CBD nello sport e nell’attività fisica in genere, ma sappiamo che si tratta di un composto che ha interessanti effetti analgesici e antinfiammatori, oltre che ansiolitici. Per queste ragioni, diversi atleti di varie discipline sono oggi molto incuriositi da tale composto, e lo assumono.
Infatti, prima degli eventi sportivi gli atleti possono provare nervosismo e irrequietezza, e questo composto potrebbe attenuare tali sensazioni.
Inoltre, nel fare attività fisica è molto comune avere infiammazioni e provare dolore. Per via di ciò, grazie alle sue proprietà il CBD potrebbe risultare davvero molto utile nello sport e negli allenamenti.
Inoltre, è assai probabile che tale composto sappia dare modo ai muscoli di recuperare più in fretta la loro condizione ottimale in seguito agli sforzi fisici.
Quanto spesso assumere il CBD
In generale, non esiste uno schema adatto per chiunque per quanto riguarda la frequenza con cui conviene assumere il CBD.
Se assunto solo nel momento del bisogno, cioè per combattere determinati disturbi e patologie, potrebbe sicuramente risultare parecchio efficace.
Ma anche se viene assunto tutti i giorni, anche a scopo di prevenzione o per il benessere generale di corpo e mente, potrebbe rivelarsi davvero utile a lungo andare.
Infatti secondo alcuni esperti, accumulandosi nell’organismo potrebbe incrementare i recettori cannabinoidi, rendendo l’intero sistema endocannabinoide maggiormente efficiente.
Il periodo di tempo in cui il CBD che viene assunto resta nell’organismo varia da alcuni giorni a due settimane circa, a seconda delle caratteristiche di chi lo assume, della frequenza con cui lo si assume, e delle dosi utilizzate.
Quanto CDB assumere al giorno
Anche per quanto riguarda il dosaggio giornaliero di CBD, non esiste uno standard universalmente consigliabile.
Però, il suggerimento principale che molti esperti danno è quello di partire con dosi non altissime per la prima settimana, per poi aumentare gradualmente il dosaggio valutandone gli effetti, fino a trovare la dose più appropriata.
Il dosaggio andrebbe però fatto considerando sia la gravità della patologia o del disturbo (più il problema è grave, più conviene assumerne), e sia altri fattori come il peso corporeo di chi lo assume (più si è pesanti, più conviene prenderne), ma anche la modalità con cui questo composto viene preso.
Per esempio, se viene ingerito perché introdotto negli alimenti, gli effetti sono meno marcati e si verificano solo dopo la fase di digestione. Se invece lo si assume sotto la lingua, tramite olio di CBD o cristalli di CBD, i benefit per la salute si verificano dopo alcuni minuti in modo molto più significativo.